lunedì 18 luglio 2016

Sviluppo della miopia e luce notturna (a partire da un thriller)

Sto leggendo l'ultimo libro di Jeffery Deaver, il bacio d'acciaio. Per chi non lo conoscesse non è un libro di divulgazione scientifica, ma un thriller. A un certo punto mi sono imbattuto in uno dei protagonisti che parla di un errato utilizzo della statistica nello studio dello sviluppo della miopia. Ovviamente la cosa mi ha interessato (visione, illuminazione, statistica, libri gialli: quattro cose che mi appassionano) e ho approfondito il tema.
Si trattava di uno studio relativo al fatto se le luci notturne, deboli luci che talvolta si tengono accese per tutta la notte nella camera dei bambini, potessero aumentare lo sviluppo della miopia: questo fatto fu apparentemente confermato da uno studio che ebbe grande risonanza. Lo studio prendeva le mosse da studi sugli animali che mostravano come lo sviluppo dell'occhio dopo la nascita fosse influenzato dalla luce. In particolare un lavoro aveva mostrato come la crescita dell'occhio dei pulcini fosse influenzata dall'esposizione alla luce. In particolare essere esposti alla luce provocava uno sviluppo della miopia, mentre stare al buio produceva una ridotta crescita dell'occhio. Lo studio sugli esseri umani prima citato sembrò affermare che l'uso di luci ambientali notturne nei bambini più piccoli di due anni conducesse a uno sviluppo della miopia, dato che il 55% dei bimbi che avevano dormito in presenza di una qualche fonte di luce nei loro primi due anni sviluppavano la miopia. La cosa creò ovviamente molto rumore, ma alcuni studi successivi non riuscirono a confermare questo risultato. In realtà questi studi si accorsero che i genitori miopi avevano molto più la tendenza a usare luci notturne nelle camere dei loro figli, probabilmente per aiutare la loro visione. Ed è ben nota la correlazione tra la miopia dei genitori e il problema rifrattivo dei figli. Il fatto che questo fattore non fosse stato considerato nel primo lavoro aveva probabilmente portato a un risultato discutibile. In realtà quindi lo sviluppo della miopia dei figli non era dovuto alle luci notturne, ma tutti e due i fattori erano dovuti alla miopia dei genitori.

Sicuramente farò questo esempio agli studenti quando dovrò mostrare che trovare una correlazione tra due grandezze non vuol dire che una dipende dall'altra: entrambe potrebbero dipendere da un'altra variabile "nascosta". Ed è anche un esempio dell'accurato lavoro di editing che subiscono i romanzi americani....
Scarlett Johansson (dal sito http://girlswithglasses.com/) avrà dormito con la luce accesa?

mercoledì 22 gennaio 2014

Anche il sistema visivo va a braccio

Gli amici del Sussidiario hanno gentilmente pubblicato un mio articolo dedicato a un'interessante scoperta di un gruppo di ricercatori di Rovereto. Trovate il mio articolo, che vorrebbe essere divulgativo, a questo indirizzo.. Chi fosse interessato a vedere l'abstract dell'articolo originale, lo trova a quest'altro indirizzo. La foto del braccio fiorentino, antica unità di misura citata nel mio articolo è questa [caption id="" align="alignnone" width="300" caption="Immagine del braccio fiorentino in Via de Cerchi (dal sito scuola.com)"]Immagine del braccio fiorentino in Via de Cerchi (dal sito scuola.com)[/caption]

venerdì 3 gennaio 2014

Come è bella l'ottica

Lavorare nell'ottica è affascinante. Questo è uno dei risultati 2013 di un sondaggio (a cui ho partecipato anche io) che la SPIE pubblica ogni anno sugli stipendi delle persone che lavorano nel settore dell'ottica e della fotonica. Trovate tutti i risultati a questo link, e potete anche sacricare il rapporto completo qui. Ma alcuni dati ve li segnalo:quasi il 40% dei lavoratori nei paesi ricchi dell'Asia lavora più di 50 ore la settimana. In Israele e Romania la percentuale di persone che lavorano più di 55 ore alla settimana è al 23%, da noi in Italia siamo al 7%. Ma non è detto che nel nostro tipo di lavoro più ore di lavoro vogliano dire più produttività quindi aspettiamo a scandalizzarci. Una cosa bella è che ci piace il nostro lavoro: al 85% di noi che lavoriamo in questo settore piace il lavoro che facciamo. Percentuale che in Italia sale al 89%. Ancora più elevata la percentuale di quelli tra noi che rispettano il avoro svolto dai propri "pari", cioè dai colleghi nelle varie parte del mondo, e di quelli convinti che il proprio lavoro abbia un senso. Il settore dove si viene pagati di più è l'aerospazio. In medio oriente gli uomini gaudagnano il 140% in più delle donne, mentre la zona in cui il divario tra uomo e donna è meno netto è l'Oceania.

L'Economist e le chiavi del successo sul web

L'Economist è considerato da tutti un settimanale affidabile, grazie a cui informarsi sulle principali notizie del mondo. Ma se andiamo a guardare le notizie più lette nel 2013 sulla versione online di questo magazine, possiamo imparare qualcosa di ovvio, ma interessante sugli argomenti che attirano più lettori nel web. La lista si trova qui http://www.economist.com/content/our-top-stories-2013 ed è assai interessante. Al primo posto un articolo sul mercato della prostituzione: nel titolo contiene la parola "sex". Al secondo posto un'interessante analisi sul welfare e le industrie dei paesi del Nord Europa: ma il grande successo di pubblico sarà dovuto all'interessante tematica o al fatto che nel titolo comparisse il termine "supermodel"? Interessante è invece il fatto come le storie scientifiche riscuotano grande interesse. Quindi anche sul mio blog, ho intenzione di unire i due grandi temi di successo sul web: vediamo come riuscirci.

martedì 1 ottobre 2013

Misurare la propria vista in maniera romantica

Quasi tutti riescono a riconoscere nel cielo stellato il noto asterismo del Grande Carro. Se osservate con attenzione la seconda stella del manico, probabilmente vi potrete accorgere che si tratta in realtà di due stelle. Il Grande Carro, immagine da wikipedia Quello che è stato affermato da molti anni è che se siete in grado di distinguere le due stelle, questo è indice che avete una visione normale, i famosi "dieci decimi". A uno studio più accurato questo sembra strano, dato che le due stelle distano circa 12 primi, mentre il limite dei dieci decimi è di 1'. Ma alcuni studi sembrano mostrare che è davvero così, quindi quando vi recate romanticamente a vedere le stelle, potete anche valutare l'acuità visiva del vostro partner. Chi volesse leggere il breve testo con maggiori dettagli che ho preparato per la lezione al corso di laurea di ottica e optometria, lo trova a questo link. Ovviamente sono gradite osservazioni, correzioni e simili. In particolare, ho dato per scontato concetti che dovrebbero essere ovvi per gli studenti del corso di laurea, se questo lo rendesse illeggibile ditemelo!

martedì 27 agosto 2013

Un indirizzario un po' datato

Oggi è giunta presso il nostro istituto questa busta. Purtroppo il nome del presidente (anche se illustre) è un po’ datato….

lunedì 26 agosto 2013

Un interessante test logico

Mentre stavo leggendo l'interessante libro di Dario Bressanini (qui il suo blog) intitolato Pane e Bugie, ho scoperto un interessante test logico che diventa anche un'occasione per capire il metodo scientifico. Si tratta del cosiddetto compito di selezione di Wason. Guardiamo la figura qui sotto che comprende quattro carte che hanno da un lato un dorso rosso o marrone e dall'altro un numero che può essere pari o dispari.
Il compito che si chiede al soggetto è il seguente: sul tavolo ci sono quattro carte, ognuna ha un numero su un lato e sull'altro un dorso rosso o marrone. Nel nostro caso una carta mostra un 3, una un 8, una il dorso rosso e l'altra il dorso marrone. Faccio la seguente affermazione (tutta da verificare): se una carta riporta un numero pari, allora il suo dorso è rosso. Quante e quali carte devo girare per verificare questa affermazione? Ovviamente riducendo al minimo il numero di carte che giro.
E' interessante scoprire che solo il 10 per cento dei soggetti a cui Wason sottopose il test fornì la risposta corretta. Provate a pensarci anche voi.
La risposta corretta è che è necessario girare due carte (e su questo molti sono d'accordo). Una delle carte da girare è quella che riporta il numero 8 (e anche questo è condiviso da molti). L'8 è un numero pari e se il suo dorso non è rosso l'affermazione di partenza è falsa. Ma la seconda carta da girare è quella con il dorso marrone. Infatti se il numero dietro il dorso marrone è pari abbiamo falsificato la nostra affermazione. Si noti che moltissimi soggetti decidevano invece di girare la carta rossa. Questo non è di nessun aiuto: l'affermazione di partenza dice che se il numero pari allora il dorso è rosso, ma non afferma il contrario. Se il dorso è rosso il numero può tranquillamente essere pari o dispari. Girare la carta rossa è un esperimento inutile, perdita di tempo. L'aspetto interessante legato al metodo scientifico è che per provare una teoria scientifica bisogna andare alla continua ricerca di controesempi, anche se questo potrebbe portare alla distruzione della nostra bella teoria.Non è facile da mettere in pratica (ci innamoriamo tutti dei nostri modelli sperimentali), ma è la strada più proficua per arrivare alla scoperta. Andare fino in fondo, metterla alla prova.